giovedì 17 febbraio 2011

IL PARADISO

La ragione.

Il Paradiso, l'eterno godimento o felicità perfetta, deve esistere. La ragione umana ne vede la convenienza.

L'istinto è una forza misteriosa, natura­le, che spinge a qualche cosa; finché un istinto non trova l'oggetto corrispondente, sta a disagio. Si avverte la sete; si va allora in cerca di acqua; il corpo vivente va in smania finché non si sia dissetato.

La natura creata, frutto d'infinita sa­pienza, non froda gli esseri nel loro istinto. Ad ogni istinto corrisponde l'oggetto adeguato. Si avverte la fame e c'è il pane; si hanno gli occhi ed esiste la luce; l'intel­ligenza tende alla verità e riesce a scoprirla; il cuore umano ha l'istinto di amare e trova l'oggetto del suo amore. Anche gli animali trovano l'oggetto del loro istinto: il gatto trova il topo e il cane la lepre. ..

Ma tra tutte le tendenze della creatura umana ce n'è una prepotente, incessante, tormentosa; è la sete della felicità, della gioia perfetta.

È un fatto che tutti cercano la felicità, o nell'amore o nella ricchezza o nella sod­disfazione dell'amor proprio; ed è anche un fatto che nessuno sulla terra è felice. Si hanno dei momenti di gioia, misti quasi sempre a qualche amarezza. Ma chi può di­re: Io ho trovato la gioia vera, perfetta, duratura? - Nessuno! Comunemente si esclama: La felicità non esiste; è una chi­mera! -

Se c'è in tutti gli uomini la tendenza alla felicità, necessariamente questa deve esistere. Se così non fosse, noi ci troverem­mo davanti ad un assurdo: la natura, che non inganna gli esseri, neppure le bestie, nelle loro tendenze, ingannerebbe l'uomo, il re del creato!

Credo ... la Vita Eterna

Gesù Cristo, Dio-uomo, assicura che do­po questa vita ce n'è un'altra, la Vita Eterna.

Taluni invece, ignoranti di Religione ed altri dediti al vizio, dicono: Non esiste la Vita Eterna!

A chi bisogna credere, a Gesù Cristo ovvero agli uomini perversi? ...

Non c'è dubbio su questa grande verità di fede, che noi professiamo nel Credo, o Simbolo Apostolico: Credo ... la Vita Eterna.

Chi nega il Paradiso o lo mette in dub­bio volontariamente, commette peccato.


Incoraggiamento.

Gesù Cristo per incoraggiare tutti ad andare in Paradiso, portò la parabola de­gli operai. Un padrone uscì di buon matti­no in cerca di operai per la sua vigna; tro­vatili, pattuì la paga del giorno. Uscì anche all'ora terza e poi all'ora sesta ed alla nona; trovati degli uomini oziosi, li mandò nella sua vigna. Verso il tramonto, cioè un'ora prima che finisse il lavoro, mandò altri alla vigna. Alla fine della giornata, tutti ricevettero la paga.

Questa parabola dimostra che il Pa­radiso è riservato non solo a quelli che sin dall'infanzia si danno a Dio, ma pure a quelli che si rimettono sulla buona strada nella gioventù o nella virilità o nella vec­chiaia; possono salvarsi pure coloro che nel­l'ultima ora della vita detestano il male e ritornano a Dio.

Gesù provò questa verità, allorché dal­l'alto della Croce disse al ladrone pentito: Oggi sarai con me in Paradiso! (S. Luca, XXIII, 43).


Santa Caterina da Siena.

Una delle più grandi Sante della Chiesa Cattolica è Santa Caterina da Siena, pro­clamata già Patrona principale d'Italia. La sua vita fu un intreccio meraviglioso di so­prannaturale; chi legge la sua biografia (e se ne raccomanda la lettura) resta colpito dalla tenerezza che Gesù le dimostrava. Le disse un giorno Gesù: Ti amo tanto, che chiunque mi chiederà grazie in tuo nome, le otterrà! -

Fu stimmatizzata, ebbe la scienza infu­sa, scrutava i cuori, trascorse lunghi perio­di col solo Cibo Eucaristico e fu ammessa a fare lo Sposalizio Mistico con Gesù.

Appena morta, entrò nel Cielo. Vide la maestà di Dio, la bellezza della Corte Cele­ste, l'oceano di felicità riservata ai Beati. Spinta dalla fiamma dell'amor di Dio, de­siderosa di procurare il Paradiso a molte altre anime, supplicò Gesù che le conce­desse di ritornare sulla terra. La preghiera fu esaudita.

Il Cadavere di Santa Caterina da circa sei ore stava adagiato sul letto circondato dai numerosi familiari; all'improvviso si mosse e riprese la vita normale. Intensificò l'apostolato; uomini, donne, Ecclesiastici, letterati ... tutti ascoltavano la vergine sie­nese e la chiamavano mamma spiri­tuale.

Un giorno un grande peccatore resiste­va alla grazia di Dio; assolutamente non voleva troncare la vita di peccato.

- Figlio mio, le disse la Santa, se sa­pessi quale sacrificio io abbia fatto per te! Lasciai temporaneamente il Paradiso, ove avrei potuto godere senza misura, e sono ritornata in terra, a patire, per procurare anche a te l'eterna felicità. -

Parlò con tanto slancio del Paradiso, che il peccatore si convinse esa Cattolica e il godimento

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